La molecola di ferritina è formata da una proteina a conchiglia (PM 450 000) e da un core di ferro.
Concentrazioni elevate sono riscontrabili nelle cellule del fegato e nei centri di riciclo degli eritrociti (celluleRE) del fegato, della milza e del midollo osseo.
In questi tessuti, la ferritina serve quale principale riserva del ferro in eccedenza, proteggendo il corpo dagli effetti tossici e mantenendo una riserva pronta all’uso per l’eritropoiesi.
La ferritina è anche presente nel plasma umano, dove la sua concentrazione costituisce un indice soddisfacente delle riserve di ferro cosiccome misurate dalla flebotomia quantitativa, dagli studi di assorbimento del ferro, dalla biopsia del fegato e dall’esame al microscopio di frammenti del midollo osseo per l’individuazione di depositi di ferro.
Questo rapporto con le riserve di ferro si vede nell’andamento dei valori di ferritina nel siero in svariate condizioni fisiologiche e patologiche.
Per individui in buona salute il livello medio, leggermente elevato alla nascita, raggiunge un valore di circa 30 ng/mL a sei mesi, con un innalzamento a livelli adulti che avviene con la pubertà  Negli uomini, il livello medio continua a salire – da circa 70 ng/mL all’età di diciotto anni fino a circa 200 ng/mL venticinque anni dopo – mentre nelle donne si raggiunge un plateau a 35 o 40 ng/mL durante l’età fertile ed un repentino innalzamento dopo. Negli adulti in buona salute, il livello di ferritina nel siero è stato riscontrato variare da 20 (±10) fino a 300 (±100) ng/mL per gli uomini e 10 (±5) fino a 150 (±50) ng/mL nelle donne.
Concentrazioni al di sotto di 10 o 15 ng/mL sono tipiche dell’anemia semplice dovuta a carenza di ferro.
Per concentrazioni elevate di ferro, valori al di sopra di 300 o 400 ng/mL sono la regola, livelli dell’ordine di 1 000 – 5 000 ng/mL sono comuni in casi di emocromatosi conclamata.
Le applicazioni cliniche del dosaggio della ferritina sierica hanno subito ampie modifiche.
Essa ha un ruolo importante nella diagnosi della carenza o eccesso di ferro, e nella gestione delle condizioni e delle terapie che costituiscono una minaccia per l’equilibrio del ferro.
Si è rivelata di grande aiuto nel discriminare tra anemia dovuta a carenza di ferro da altri tipi di anemia dovuti ad altre cause  e nel rivelare la sparizione di riserve di ferro prima dell’inizio dell’anemia.
Sono state utilizzate determinazioni seriali per monitorare, in maniera non invasiva, la progressiva erosione delle riserve di ferro durante la gravidanza ed in pazienti sottoposti a dialisi.
Sia con altri test ematochimici  di routine che da solo, il dosaggio della ferritina è stato utilizzato per effettuare lo screening per carenza di ferro in una popolazione varia comprendente donatori di sangue  e pazienti ospedalieri non selezionati.
Si è rivelato utile anche nello screening dipazienti affetti da emocromatosi  precirrotica ed in altre forme di eccesso di ferro  e nel monitoraggio di pazienti che ricevono regolari trasfusioni di sangue  terapia per il ripristino del ferro  e sono quindi a rischio per l’accumulo eccessivo di riserve di ferro.
Benchè la deplezione del ferro sembri essere l’unica condizione associata alle riduzioni dei livelli di ferritina nel sangue, sono stati osservati innalzamenti non solo in presenza di un aumento delle riserve di ferro, ma anche in diverse altre situazioni, inclusi i disturbi di fegato, le infiammazioni, la leucemia, la malattia di Hodgkin e altre patologie maligne.
Qui, livelli accresciuti possono riflettere la fuoriuscita di ferritina dalle cellule del fegato danneggiate, una clearance anomala della ferritina dal
plasma, la sintesi della ferritina da cellule tumorali o un’espansione delle riserve di ferro indotta da un’eritropoiesi inefficace. L’infiammazione tende a stimolare una produzione maggiore di ferritina nelle cellule RE, utilizzando il ferro che altrimenti verrebbe rilasciato nelle proteine plasmatiche di trasporto.
In questa ed in altre condizioni, la correlazione tra riserve di ferro e ferritina in circolo continua a mantenersi, ma con una tendenza verso i valori alti – che necessitano di un aggiustamento nel range di riferimento se il dosaggio della ferritina viene sempre usato per distinguere tra riserve di ferro normali o carenti.